COME SI RICONOSCE UNA CARIE DENTALE

La carie è un'infezione del dente provocata dall'attività di microrganismi che, pur essendo normalmente presenti nel cavo orale, in alcune condizioni diventano aggressivi e innescano il processo cariogeno.

Nei primi tempi, essa non presenta nessun sintomo e soltanto quando i batteri penetrano in profondità, andando ad attaccare la polpa e il nervo del dente, insorgono le manifestazioni dolorose, anche di forte entità che caratterizzano questo disturbo.

Trattandosi di un processo distruttivo a carico dei tessuti duri del dente, la carie, dopo averli attaccati, penetra poi progressivamente sempre più in profondità, anche se il suo esordio di solito si localizza a livello degli spazi interdentali.

Il disturbo provoca un progressivo ramollimento di smalto e dentina, che perdono la loro struttura fisiologica in seguito alla demineralizzazione dei tessuti provocata dai batteri.

Nella prima fase, il processo carioso si localizza sotto alla placca dentale dove i microrganismi attaccano lo smalto, senza provocare l'insorgenza di nessuna sintomatologia. Successivamente i batteri tendono a penetrare più in profondità fino a colpire la dentina, che costituisce l'ultimo ostacolo prima di arrivare alla polpa dentale.

A questo punto, l'infiammazione è in grado di diffondersi ai vasi sanguigni e alle terminazioni sensitive localizzate nella polpa, innescando alitosi, ipersensibilità dentale verso caldo e freddo e infine, dolore più o meno intenso.

Il tipico percorso della carie si realizza dall'esterno verso l'interno del dente, con un decorso particolarmente lento (da sei mesi a due anni). Se il disturbo non viene curato con adeguati trattamenti, va incontro a un inevitabile peggioramento, dato che i denti non sono dotati di capacità rigenerative.

I segnali più caratteristici per riconoscere una carie sono inizialmente piuttosto differenti e comprendono una ipersensibilità alle variazioni di temperatura e all'assunzione di sale e di zucchero. Inoltre, il colore dello smalto dentale può modificarsi passando dal bianco candido ad una tonalità grigio-avorio, spesso accompagnata dalla perdita di lucidità superficiale.

Dopo un certo tempo, la progressiva evoluzione della carie porta all'insorgenza di una macchia nera causata dal ristagno di cellule disgregate e morte.

In questa fase, il paziente avverte una sensazione dolorosa che può essere sorda e costante oppure acuta e intermittente. Un sintomo collaterale ma quasi sempre presente è anche l'infiammazione del tessuto gengivale, caratterizzata da arrossamento e ipertermia.

L'ultimo stadio del processo carioso è costituito dall'insorgenza di un eventuale granuloma, consistente in una sacca di materiale purulento localizzata vicino alla radice.

COME CURARE LA CARIE DENTALE

Il trattamento di primo soccorso della carie dentale è l'otturazione, che prevede la completa pulizia del dente ammalato con sigillatura delle fessure provocate dai batteri a livello di dentina e smalto.

Se la carie è arrivata a colpire anche la polpa (pulpite), è necessario devitalizzare il dente, effettuando in seguito anche un intervento di apicectomia con drenaggio del materiale purulento depositato all'interno del dente.

Soltanto in rarissimi casi, quando non è possibile risolvere i problemi cariogeni, si fa ricorso all'estrazione del dente che può venire poi sostituito da una protesi artificiale.

La strategia più efficace per evitare l'insorgenza delle carie rimane sempre la prevenzione, consistente in un'adeguata igiene del cavo orale, accompagnata da un corretto regime alimentare e a periodiche visite di controllo dal dentista.

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